Sono passate solo 48 ore dalla nostra previsione stagionale per gennaio e già i massimi modelli mondiali iniziano a confermare quello che potrebbe essere il trend del mese da noi evidenziato nei nostri approfondimenti: da una parte il flusso atlantico che gradualmente conquisterà il Mediterraneo, dall’altra una circolazione secondaria, favorita da un probabile (reiterato ormai da diversi run) Scandinavian Pattern, che determinerebbe una confluenza tra masse d’aria miti ed umide atlantiche e secche e via via più fredde di origine continentale. Il Nord Italia favorito dunque per reiterati affondi perturbati e nevosi? Le emissioni di reading di questa sera parrebbero confermarlo, vediamole nello specifico:ECMOPNH12_216_1.png

Utilizziamo per le nostre analisi mappe emisferiche per comprendere nello specifico quello che potrebbe accadere. Notate innanzitutto in zona polare la formazione di una alta pressione a dividere il vortice polare visto dunque in indebolimento, inoltre appare evidente il flusso atlantico scavare un canale depressionario sul Mediterraneo e soprattutto, la formazione in zona scandinava di una cellula di alta pressione a determinare un probabile Scandinavian pattern.

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Eccolo, lo scandivian pattern, il VP spaccato in due e l’alta pressione delle Azzorre pronta a fondersi con quella scandinava a bloccare definitivamente le correnti atlantiche. Ciò determinerebbe dapprima una confluenza tra masse d’aria di diversa estrazione sul nord Italia e successivamente la possibile retrogressione dei nuclei gelidi russi sul nostro paese. ECMOPNH12_240_2.png

Ecco la situazione termica a 850 Hpa per l’11 gennaio. Molto interessante l’arrivo sul nord Italia di un primo nucleo di aria fredda continentale alla quale ne potrebbero seguire altri. L’inverno sembrerebbe entrare nel vivo. Seguiteci per gli aggiornamenti, situazione da monitorare attentamente.