Inverno 2020-21

Sono ora disponibili i dati meteo-climatici dell’inverno 2020-21. Un inverno che, come vedremo avrebbe avuto le potenzialità per essere freddo, anche molto freddo, ma che, stante l’opposizione di un importante parametro, alla fine lo è stato solo per un pezzo, importante, del nord emisfero, non per l’Europa.https://www.progettoscienze.com/blog/altri-10-record-di-freddo-nellultima-settimana-il-2011-sempre-piu-vicino/ Ma andiamo con ordine pubblicando le mappe relative alle anomalie di geopotenziale emisferiche.

Mappa delle anomalie di geopotenziale del nord emisfero. https://psl.noaa.gov/data/composites/day/

Evidente il pattern dominante durante l’inverno 2020-21: vortice polare praticamente assente nella sua posizione naturale, disassato, displacement, sulle Aleutine. Come si può evincere da quest’altra mappa.

Il risultato di questa configurazione: inverno praticamente normale dal punto di vista termico, anzi leggermente superiore alle medie. Tranne che sulla Siberia dove invece possiamo registrare uno tra gli inverni più freddi degli ultimi anni.

Possiamo ora soffermarci sui motivi di questo strano inverno 2020-21. Certamente hanno inciso parametri teleconnettivi con la Nina moderata-forte ma soprattutto la QBO. Avevamo sin dall’inizio della stagione sottolineato l’andamento molto anomalo di questo indice, che avrebbe quest’inverno dovuto avere valore negativo, ma che invece ha fatto registrare la fase negativa più breve della sua storia. Ciò ha certamente contribuito a determinare la non completa suddivisione del VP (split) e soprattutto una sempre cospicua attività delle correnti occidentali che, alla fine hanno prevalso sulle circolazioni antizonali, che stante anche la dislocazione del VP sulla aleutine non sono riuscite ad influenzare l’Europa. Andiamo a vedere ora nel dettaglio mese per mese l’andamento della stagione.

DICEMBRE

Evidente il pattern climatico del mese di dicembre con il VP dislocato sulle Aleutine e una forte anomalia sull’Atlantico. Mese dominato infatti dalle correnti nord-atlantiche ma per l’Europa anomalie tutte positive tranne che su Iberia e nord-ovest italiano.

GENNAIO

Leggermente differente la situazione a gennaio, il mese per l’Europa più freddo, con la importante anomalia sull’Iberia causata dall’unica azione completamente antizonale dell’intera stagione.

FEBBRAIO

Cambia il pattern il VP si isola ad est sulla Siberia, e sugli USA, in Europa si insedia un classico pattern a omega. Per l’Europa il mese più caldo della stagione. Evidente il lembo più occidentale dell’anomalia fredda siberiana che arriva sulla Russia europea, solo un miraggio, ad un passo ma non in grado di interessare l’Europa. Possiamo dirlo: per il freddo vero sono mancati poco più di 1000 Km verso ovest, un’inezia, ma un’inezia decisiva…

5 pensiero su “INVERNO 2020-21: TANTO RUMORE PER NULLA…”
  1. ma se il vortice polare non è nella sua “naturale” posizione, ciò significa che qualcuno sa come deve essere in realtà ?
    chiedo per un amico

  2. Certo, il VP deve essere perpendicolare al Polo Nord geografico…in condizioni normali, altrimenti esso è soggetto a squilibri dovuti al suo momento angolare, inizia a inclinarsi come una trottola e può subire displacement o addirittura fratturarsi in due o più porzioni (split).

    1. L’espansione o la contrazione del VP per l’appunto viene identificata tramite il noto indice teleconnettivo arctic oscillation
      Quando esso è in fase positiva si registrano valori pressori al suolo maggiori alle medio basse latitudini e più bassi alle alte e viceversa nella sua fase negativa.
      Detto ciò, la natura ci indica quale posizione è cosiddetta “naturale” indicando il vortice polare ?
      Vale a dire, qualcuno sa come dovrebbe essere in realtà o con quali tempistiche dovrebbe dominare una fase sull’altra o al più con quali tempistiche dovrebbero alternarsi questa o l’altra configurazione?
      Sappiamo che la circolazione generale ridistribuisce di continuo il calore nel globo ma inevitabilmente ne definisce anche il tempo atmosferico e a ruota ha un peso sulle variazioni delle medie precipitative, di copertura nuvolosa e irraggiamento ed infine sulle medie termiche..
      Ciò detto da lei sta a significare che come esiste una “naturale” posizione del vortice polare dovrebbe esistere anche un “naturale” tempo atmosferico.
      Ma questo a me appare piuttosto come una convinzione su ciò che dovrebbe essere e non è piuttosto che determinare l’evoluzione del tempo come una situazione sempre in evoluzione alla ricerca di un equilibrio termico.

  3. Molto interessante quello che scrivi. In effetti il concetto di normalità nella posizione del VP è relativo. Diciamo che le nostre supposizioni sono basate sui contesti considerati normali secondo le serie storiche in nostro possesso che non vanno oltre il 1880 o giù di lì. Certo è possibile che ci siano state delle fasi climatiche del nostro pianeta nelle quali forse il VP neanche esisteva o fasi nelle quali esso arrivava a interessare area di territorio molto più vasto. Oggi non possiamo che riferirci alla situazione attuale che è normale secondo i parametri che fanno la climatologia contemporanea.

    1. Si ma io intendo comprendere variazioni stagionali nelle modificazioni in posizione del vortice polare ed essere sono molteplici e variabili per natura intrinseca della stessa.
      Senza nulla togliere ai riferimenti millernaristici appena sopra citati in risposta alla mia considerazione.
      PS: grazie per la risposta

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