Siamo di fronte ad un periodo climatico davvero eccezionale. Ormai appare evidente che il quantitativo di calore imprigionato negli oceani, per l’Europa soprattutto l’Atlantico, sta generando effetti meteo-climatici davvero importanti sul comparto Mediterraneo. Vediamo infatti quello che sta per accadere nei prossimi giorni quando una nuova irruzione di stampo polare marittimo entrerà sul Mediterraneo. Vediamo le mappe riferite a sabato prossimo.

Il primo impulso non riesce a determinare un’entrata franca dell’aria fredda sul Mediterraneo a causa della depressione ad ovest della Gran-Bretagna. Quest’inverno è sempre accaduto questo; i blocchi alle correnti atlantiche sono stati sempre inibiti dalla formazione di depressioni a largo delle coste britanniche. Questo comportamento dell’atmosfera può essere il risultato appunto del tentativo della macchina climatica di dissipare l’enorme quantitativo di calore imprigionato nell’Oceano Atlantico. Purtroppo però questo potrebbe non esserne l’unico effetto. Vediamo infatti l’evoluzione del peggioramento.

La depressione a largo della Gran-Bretagna verrà spinta sulla Francia e contemporaneamente bloccata, nella sua evoluzione verso est, dall’alta pressione sulla Russia. L’evoluzione di questo sistema potrebbe essere molto pericolosa per il nostro Paese. Ed infatti già da questa mattina i modelli mondiali delineano una possibile fase davvero piovosa per l’Italia con quota neve in rapido aumento fino ai 2000 m sugli Appennini e 1500 m sulle Alpi. Sarebbe questa una configurazione davvero da monitorare con molta attenzione.

Interessante l’evoluzione proposta dal run ufficiale di GFS-12 con un minimo di pressione in risalita direttamente dalle coste africane sul medio Tirreno. Ciò produrrebbe una intensa risposta calda ed umida che produrrebbe intense e persistenti precipitazioni sulle Alpi con possibili risvolti freddi sulla Francia ed anche su Sardegna e Sicilia.

Ben diversa l’evoluzione per ECMWF-12 dove viene tagliata l’alimentazione fredda al nucleo di origine polare marittima che andrebbe in cut-of sull’Algeria e Tunisia con la formazione di un minimo di pressione nei pressi della Sicilia. Gli effetti sull’Italia sarebbero gli stessi ma con temperature più alte. Insomma come spesso accade in meteorologia a periodi di grande siccità, come quelli che hanno contraddistinto l’inverno 2023-24 fanno seguito periodi in cui la macchina climatologica restituisce in un sol colpo le anomalie accumulate nel tempo. Potrebbe essere questo il caso…occorrerà monitorare attentamente l’evoluzione di questo ultimo peggioramento dell’inverno.