Oggi ha nevicato localmente sotto i 400 metri sulle Alpi nord-occidentali. La fase di maltempo che ha caratterizzato queste zone nelle ultime 72 ore è stata indubbiamente la fase più “invernale” di tutta la stagione fredda. Ora le temperature stanno aumentando così come aumenterà nelle prossime ore la quota neve, oltre i 1000 m sulle Alpi. Le nevicate però questa volta interesseranno soprattutto le Alpi centrali con accumuli anche più pesanti di quelli visti nella giornata di oggi su quelle nord-occidentali.

Localmente potremmo, secondo il modello WRF su dati GFS-12, superare il mezzo metro sulle Alpi centrali come accumulo nelle 24 ore. Dicevamo che nevicherà oltre i 1000 m per il rialzo delle temperature a causa del richiamo mite mediterraneo. Intanto il Sud è in attesa, infatti nelle prossime ore il sistema perturbato andrà in cutoff ed entro mercoledi genererà un classico ciclone mediterraneo.

Entrambi i modelli vedono oggi la formazione del minimo di pressione mediterraneo sulla Tunisia. Ciò significa che potrebbero essere molto più interessate dalle precipitazioni le isole maggiori rispetto a quello che era visto ieri. Inoltre sembra che esso possa evolvere molto velocemente verso est determinando meno precipitazioni sul sud rispetto a quanto prospettato dai modelli nei giorni scorsi. Sarà comunque una fase di maltempo importante soprattutto sul sud-est. Nel proseguo è confermato l’aggancio del minimo mediterraneo con un nuovo sistema perturbato di origine nord-atlantica che porterà un nuovo peggioramento nel corso del week-end soprattutto sulle regioni settentrionali che al contempo dovrebbero vedere anche diminuire le temperature.

Entrambi i modelli vedono un interessamento della Penisola da parte del flusso perturbato nord-atlantico. In verità, secondo la media delle perturbazioni di GFS-12 sarebbe più diretto mentre per ECMWF sembrerebbe ancora avere un asse più occidentale con maggiore interessamento delle regioni nord-occidentali. Il futuro del mese di marzo invece sembrerebbe vedere, come dicevamo ieri, l’entrata in scena di correnti più fredde e secche di origine continentale che potrebbero interagire con il flusso più mite atlantico. Questa è la visione che ci da questa sera la media delle perturbazioni di GFS-12 che delinea la possibilità di un scandinavian pattern per l’inizio di marzo.

Ciò potrebbe determinare le condizioni per un discreto raffreddamento delle temperature che infatti sembrano potersi portare sotto media nella prima decade del mese. Insomma dopo la pioggia e la neve in montagna arriverà il freddo? Ne sapremo di più nei prossimi giorni.