Configurazione climatica rara…

Come avevamo scritto in precedenti articoli lo Stratwarming che ha interessato il vortice polare negli scorsi giorni non ha determinato un vero e proprio split della struttura polare che ha continuato a mantenere, seppure molto disturbata e deformata, una struttura praticamente unica. La vera anomalia di quest’anno è stata, fino a questo momento, la distribuzione dei geopotenziali del vortice polare. https://www.progettoscienze.com/blog/sotto-leffetto-dello-stratwarming-il-vp-assume-forma-oblunga-come-nel-1956/ Infatti, in genere, il lobo più attivo del VP si va a dislocare in zona canadese, mentre quest’anno la zona canadese è praticamente sguarnita e la maggior parte del VP si trova sull’estremo oriente come vedremo nella figura qui di seguito.

https://psl.noaa.gov/data/composites/hour/

Questa configurazione climatica è molto rara. Ne abbiamo trovate di simili dal 1948 ad oggi solo cinque: 1967-1985-2001-2008-2016 dei quali presentiamo la mappa delle anomalie nei primi 13 giorni di gennaio.

Siamo stati a pochi passi dal 1985…

Tra queste si nota il 1985, tra l’altro veramente molto simile come posizione delle anomalie a quella attuale, ma che, come ben sappiamo, ha avuto un andamento nella prima parte di gennaio, molto diverso da oggi, essendo stato tra i più freddi di sempre. Questo per farvi capire come siamo stati vicini ad un evento dalle caratteristiche straordinarie. Ora prevedere il futuro dall’andamento di questa anomalia è cosa ardua, anche perchè le condizioni del VP appaiono ancora estremamente instabili e, probabilmente, lo saranno per il resto della stagione invernale. Voglio farvi vedere a titolo didattico due immagini che spiegano più di molte parole la genesi di questa grande anomalia.

La configurazione climatica rara figlia della stratosfera

Queste due immagini mostrano le anomalie di geopotenziale a 10 Hpa per l’anno in corso e quelle mediate dei cinque anni presi a riferimento nell’articolo per il mese di gennaio. Sono praticamente sovrapponibili. Questo a dimostrazione di quanto la stratosfera abbia influenzato l’andamento di questa prima parte del mese. Quindi per rispondere alla domanda relativa al futuro, non dovremo mai dimenticare quanto la stratosfera continuerà ad essere importante per delinearne l’orizzonte. A tal proposito sarà importante vedere come il mese di gennaio continuò negli anni che abbiamo preso a riferimento.

L’immediato futuro potrebbe essere mite…

In tutte è abbastanza evidente una ripresa del flusso zonale con alcuni anni che ci fanno vedere abbastanza bene l’aggancio della circolazione siberiana con quella canadese in pieno Atlantico come i modelli di oggi evidenziano. Insomma una ultima parte di gennaio che sembrerebbe, guardando gli anni appena analizzati, improntata all’assenza di fenomeni freddi di rilievo, così come evidenziano tutti i modelli in questi giorni. Sarà davvero così? Molti indizi ce lo fanno pensare.