L’inverno 2021-22, fino a questo momento, è stato assai poco prodigo di dinamicità. Dopo la primissima parte con irruzioni polari marittime in serie e nevicate anche in pianura al nord, abbiamo vissuto una fase instabile e piovosa in concomitanza con le feste natalizie, alla quale è succeduto un lungo periodo dominato dalla costante presenza di una alta pressione con i massimi dapprima proprio sull’Italia e successivamente su Francia, Spagna e Gran-Bretagna. Solo in una occasione le correnti instabili nord-atlantiche sono riuscite a interrompere questo dominio, e neppure l’unica importante avvezione di aria fredda, appena conclusasi è riuscita a interessare il nostro paese, che si appresta a concludere il mese con un importante deficit idrico, con particolare riferimento alle zone nord-occidentali.

Oggi, in questo articolo, ci chiediamo come potrà essere il mese prossimo venturo. Molto spesso febbraio ha costituito la parte più fredda ed instabile della stagione, le più importanti ondate di freddo di sempre in Italia si sono proprio verificate in questo mese. Ma ultimamente, invece, il terzo ed ultimo mese invernale ha espresso più caratteristiche primaverili che invernali. Di fatto l’ultimo febbraio dinamico risale al 2018. Nelle ultime tre stagioni invece abbiamo registrato proprio nel mese di febbraio il più mite di tutta la stagione. Potremmo seguire lo stesso trend anche quest’anno? Secondo ECMWF si, e vi spieghiamo perchè. Innanzitutto, in attesa che vengano pubblicate,la prossima settimana, le previsioni stagionali per il trimestre febbraio-marzo-aprile del modello europeo, occorrerà ricordare quello che riportammo ormai un mese fa, in relazione all’ultimo aggiornamento delle previsioni stagionali del modello di Bologna.
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Vortice polare compatto con temperature miti in gran parte del continente. Ciò potrebbe essere suffragato anche dalla particolare condizione di ESE-COLD (raffreddamento cospicuo del VP con condizionamento del vortice polare troposferico di circa 60 giorni) verificatasi il 10 di gennaio che porterebbe ad un VP stabile almeno fino a marzo, ed è quello che trasparirebbe dall’andamento dell’analisi dei pattern prevalenti del modello ECMWF che presentiamo qui di seguito.



Qualche spiegazione di questo modello: esso riassume le varie emissioni delle “corse modellistiche” rispetto al pattern più probabile, distinguendoli in

BLOCCO ATLANTICO: ROSSO
NAO+: BLU
NAO-: VERDE
ATR(PONTE ATLANTICO): VIOLA
NESSUN PATTERN PREVALENTE (GRIGIO)

Evidente in questa progressione delle ultime tre emissioni una prevalenza sempre più evidente di condizioni di NAO+ per tutto il mese con nuove condizioni di blocco atlantico relegate ai primi giorni di marzo. Questo significherebbe un mese di febbraio sulla stessa falasa riga di gennaio con l’alta pressione delle Azzorre a dominare quasi incontrastata le dinamiche del tempo europeo. Avremo dunque un mese di febbraio secco e stabile? Le probabilità ci sono e sono molte, inutile negarlo. Ma, e qui lasciamo aperta una speranza, per chi ama la dinamicità invernale: l’ESE COLD 2022 di cui paralavamo ad inizio articolo, sembra avere delle caratteristiche molto particolari e non sembra affatto che il VP sia poi così stabile come sembra suggerirci il modello europeo, e l’ultima emissione di GFS12 ci mette in guardia sulla possibilità che laddove ci fosse un rallentamento del VP canadese proprio la presenza di una alta pressione così importante come quella che contraddistingue l’inverno 2021-22 potrebbe porre le condizioni per importanti eventi a carttere freddo come è avvenuto gia in Grecia negli scorsi giorni. Insomma per gli amanti della neve partiamo in salita, ma le carte in tavola potrebbero cambiare anche repentinamente. Vedremo.