Siamo nell’autunno meteorologico, dal primo di settembre, infatti per convenzione, si pone inizio alla nuova stagione, con venti giorni di anticipo rispetto all’autunno astronomico che partirà, come sappiamo , il prossimo 23 settembre. Ciò non toglie però che i primi giorni di settembre, ed in genere anche la prima e parte della seconda decade, possano assumere i tratti tipicamente estivi. Questo particolare comportamento risiede nella “inerzia climatica” la capacità della nostra atmosfera di continuare a far perdurare condizioni calde, o fredde, laddove per molti giorni queste condizioni hanno contraddistinto il clima di determinate regioni. Dove poi siano presenti bacini marini di una certa importanza, come il Mediterraneo e l’Atlantico, occorrono ancora diversi giorni affinchè le anomalie calde vengano del tutto riassorbite. Ecco che ci troviamo di fronte ad un inizio di settembre caldo, non caldissimo, ma con i segni inequivocabili di un lento tramonto della stagione calda. Uno di essi è certamente l’ITF che nell’ultima decade del mese ha fatto registrare un arretramento in entrambi i suoi lati: quello occidentale e quello orientale. Ma vediamo qui di seguito il bollettino ad esso riferito.

Dal 21 al 31 agosto l’ITF si è arretrato verso sud rispetto alla posizione precedente; fatta eccezione per una piccola porzione del lato orientale (sopra il Sudan) dove si è spostato verso nord. La porzione occidentale (10W-10E) dell’ITF è trovata approssimativamente a 19,6N, che è al di sotto della posizione climatologica di 0,1 gradi. Inoltre, nella porzione orientale (20E-35E), l’ITF si è avvicinato a 17,3 N, che è al di sopra della posizione media a lungo termine di 0,3 gradi. La Figura 1 mostra la posizione attuale dell’ITF rispetto alla posizione climatologica durante la terza decade di agosto e la sua posizione precedente durante la seconda decade di agosto. Le figure 2 e 3 sono serie temporali, che illustrano rispettivamente le posizioni latitudinali per le porzioni occidentale e orientale dell’ITF e le loro evoluzioni stagionali dall’inizio di aprile 2023.

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L’ITF appare dunque aver raggiunto nella seconda decade del mese di agosto il suo livello più alto; dunque l’estate ormai è matura per cedere il posto alla stagione nuova e ciò si può già intravvedere, non solo nella fase di maltempo che colpirà le regioni meridionali nelle prossime ore, a causa di una goccia fredda in discesa dalle regioni artiche, segno che l’alta pressione africana è sempre più debole sul suo lato orientale, ma che anche nei giorni successivi quando, a causa della circolazione generale, l’alta pressione africana potrebbe estendersi ancora una volta sul nostro Paese, essa non avrebbe più la forza di stabilizzare a lungo il tempo sul Mediterraneo, come appare evidente dalla carta riferita alla media di GFS-06 a 500 HPa.

L’alta pressione africana rimane ben a sud sull’Africa settentrionale e le correnti atlantiche gradualmente calano di latitudine portando per la metà del mese, probabilmente, l’intera Europa verso un autunno meno estivo e più perturbato. Ne riparleremo.