Le dimensioni di ciò che è avvenuto qualche ora fa nel Pacifico sono di assoluto rilievo. L’esplosione del vulcano sottomarino Hunga-Tonga-Hunga-Hàapai, ritenuto inattivo, se fossero avvenute sulla terraferma avrebbero provocato una immane catastrofe, per capire la pericolosità e la situazione ancora non del tutto “risolta” di questo fenomeno riportiamo da wikipedia alcune notizie riferite alla sotria di questo vulcano.

Il vulcano che forma l’isola, è un vulcano sottomarino che ha raggiunto la superficie a seguito di una eruzione nel 2009. Il vulcano è situato a metà strada fra le 2 isole Hunga Tonga e Hunga Ha’apai (al tempo divise) che, a loro volta, sono i resti di una caldera collassata. Le 2 isole (disabitate) distavano circa 1,6 km l’una dall’altra, avevano entrambe una lunghezza massima di 2 km e raggiungevano una altezza massima di (rispettivamente) 149 e 128 m. Nel Novembre del 2014 una nuova eruzione, che si protrarrà fino al 28 Gennaio successivo, porterà il cono vulcanico a congiungere le 2 isole formando un unico territorio.[2][3].
Inizialmente si pensava che l’isola non avrebbe mantenuto quella conformzione per lungo tempo e che l’attività erosiva dell’oceano l’avrebbe riportata ad una situazione simile alla precedente; invece, a distanza di 6 anni, nel 2021, l’isola è ancora visibile (al netto di una minima erosione dell’arco meridionale del cono vulcanico)[4] ed una nuova eruzione al 24 Dicembre dello stesso, sembra “rinforzare” la conformazione dell’isola.Il 15 gennaio 2022 il vulcano sottomarino é esploso con molta forza con colonne di gas, fumo e cenere fuoriuscite dal cratere sottomarino che pare abbiano raggiunto i 20 km di altezza[6]. Il Servizio geologico di Tonga ha affermato che l’eruzione è durata otto minuti ed è stata così violenta da essere stata udita nelle Fiji, a più di 800 km di distanza da Tonga.

Ora come viene descritto dal pezzo che abbiamo testè riportato,il vulcano sembra che abbia eruttato in atmosfera cenere fino ai 20 Km di altezza. Ciò è certamente visibile dalla mappa delle previsione del centro europeo ECMWF sulla concentrazione di SO2 alla quoata di 300 Hpa (9000m) dove è ampiamente visibile che i livelli di SO2 siano altamente fuori norma proprio nella zona del vulcano. Quella è proprio la traccia dell’avvenuta esplosione e del rilascio di ingenti quantitativi di SO2 in atmosfera.

Nel giro di pochi giorni, la SO2 avrà già varcato l’equatore e in breve tempo avrà fatto il giro del mondo, determinando probabilmente conseguenze climatiche in futuro (si potrebbe osservare un certo raffreddamento delle temperature globali per effetto del potere riflettente della SO2).

Per capire l’entità dell’eruzione di oggi la confronteremo con quella avvenuta al La Soufriere nell’aprile scorso.


La magnitudo del fenomeno di oggi appare nel complesso maggiore di quella dell’aprile scorso, anche perchè esplicata in un unico singolo evento, non è escluso che come per La Soufriere ci possano essere repliche, monitoreremo la situazione nei prossimi giorni.