Inizia il semestre freddo, con l’inversione della curva dell’estensione del pack artico possiamo proprio dire che la stagione fredda prende il proprio avvio. Anche quest’anno, come ormai accade da una ventina di anni a questa parte, questo avvio avviene con una decina di giorni di ritardo, negli anni precedenti al 2000 in genere il minimo si raggiungeva entro la prima decade di settembre, quest’anno lo abbiamo raggiunto il 19 settembre. Comunque, rispetto a quello che avevamo scritto dieci giorni fa, https://www.progettoscienze.com/blog/vicini-alla-minima-estensione-stagionale-del-pack-artico/ la sostanza non cambia. Il minimo dell’estensione del pack artico fa registrare un valore di 4,230 milioni di chilometri quadrati, circa 200.000 chilometri quadrati persi negli ultimi dieci giorni, valore comunque superiore alla soglia dei 4 milioni di Km, è dal 2020 che non si va sotto questa soglia, ma nettamente inferiore al valore dello scorso anno 4,704 milioni di chilometri quadrati.

Qui di seguito confrontiamo l’estensione del pack artico 2023 con quella dello scorso anno e degli anni 2012-2020-2016-2019-2007 ( i minimi del pack artico minori di sempre). Il 2023 si pone quindi al sesto posto tra i meno estesi della storia.

Appare evidente come la situazione risulti peggiore rispetto allo scorso anno sia in fatto di estensione che di spessore, anche se risulta comunque tutto sommato migliore rispetto alle annate record del 2012 e del 2020. Appare soprattutto migliore la situazione in zona asiatica, trend che conferma una certa ripresa già vista lo scorso anno. Occorrerà capire come influirà El Nino anche su questo parametro climatico, lo sapremo già dal prossimo massimo invernale.