Siamo ormai alla vigilia del cambio di pattern di cui abbiamo parlato per diversi articoli nei giorni scorsi. Il VP trasferirà il suo core tra Canada e Groenlandia e come risposta l’oceano atlantico genererà un ‘onda stabilizzatrice che invaderà l’Europa già da martedi. Questa onda sarà accompagnata da miti correnti sud occidentali provenienti addirittura dall’africa Sub-Sahariana, precisamente direttamente dalle coste della Mauritania, a sud del Sahara marocchino, dove una massa d’aria avente temperature a 850 Hpa vicine ai 20°C si staccherà prendendo direzione nord-orientale e raggiungendo nella giornata di martedi la Spagna per poi dilagare sull’Europa centro-occidentale.

Gli effetti maggiori di questa inconsueta onda calda si avranno tra Andalusia, dove ci si potrà avvicinare sia martedi che mercoledi ai 25°C e Portogallo meridionale dove similmente ci avvicineremo ai 25°C martedi. Poi l’onda calda insieme all’anticiclone ibrido-afro-atlantico si sposterà verso ovest interessando tra mercoledì e giovedi la Francia meridionale e le regioni occidentali italiane. Al momento gli effetti maggiori in fatto di anomalie termiche dovrebbero verificarsi sulla Francia meridionale e sulla Sardegna dove potremmo sfondare i 20°C tra mercoledi e giovedi, apice della fase calda.

Poi seguirà ancora tempo stabile con una cellula di alta pressione ben radicata sul Mediterraneo centrale in una classica configurazione ad omega rovesciata, difficile, in genere, da scardinare in breve tempo. Il futuro è però incerto, e non è detto che una simile configurazione determinerà la fine anticipata dell’inverno. Questo perchè: prima di tutto il vortice polare è debole ed andrà nuovamente incontro ad uno split evidente nella mappa che segue.
Riferita ad 11 giorni da oggi in bassa stratosfera, in secondo luogo perchè ad est, come dicevamo nei giorni scorsi, si sta consolidando l’anticiclone russo.

Ciò potrebbe generare, a partire dagli ultimi giorni del mese l’instaurarsi di una circolazione dai quadranti nord-orientali con masse d’aria sempre più fredda che interesserebbero gradualmente anche l’Italia, con il possibile instaurarsi di una circolazione secondaria simile a quella dello scorso anno avvenuta proprio nei primi giorni di febbraio. Entrambi i run ufficiali di GFS ed ECMWF questa sera vedono una configurazione che con qualche correttivo potrebbe avvicinarsi al pattern indicato.

Tutto dipenderà dal comportamento del vortice polare canadese e dalla sua posizione, potrebbe essere troppo occidentale per permettere alle correnti orientali di avvicinarsi al Mediterraneo centrale, ma lo spread di questa sera del modello americano ci dice abbastanza chiaramente che da fine gennaio tutto può accadere, senza dimenticare, che un nuovo riscaldamento a 10 Hpa è previsto proprio per inizio febbraio con un possibile Major Warming con possibili effetti alla metà dell’ultimo mese invernale. Insomma apprestiamoci a vivere una settimana davvero mite, ma l’inverno non finisce qui.