Questa sera i modelli matematici non danno molte speranze per una ripresa, a breve, di condizioni marcatamente invernali. Ma ci sono anche buone notizie. Infatti l’onda calda che fino a ieri era prevista di notevole intensità sull’Italia, dalle elaborazioni di questa sera, viene leggermente ridimensionata come vediamo dalle mappe che qui di seguito mostriamo.

Per entrambi i principali modelli matematici mondiali l’apice della fase calda sarà nella notte di mercoledi quando avremo tra gli 8°C ed i 10°C di anomalia termica positiva sull’Italia, le zone più colpite da questa fase calda fuori stagione dovrebbero essere la Sardegna e le regioni tirreniche centro-settentrionali. Sarà comunque un fenomeno molto breve, in totale non dovrebbe durare più di 48 ore la fase acuta dell’anomalia, mentre invece durerà certamente di più il periodo stabile che caratterizzerà probabilmente il tempo del resto del mese. Sul futuro dell’inverno e sulle reali possibilità che entro la sua fine si assista ad una fase davvero invernale, come non se ne sono viste se non a sprazzi quest’anno, siamo in mano al comportamento del vortice polare canadese, o per meglio dire groenlandese, ed all’anticiclone russo. Infatti la posizione del VP fissata tra Groenlandia e Canada settentrionale non prelude alla scomparsa dall’Italia dell’anticiclone delle Azzorre, che potrebbe migrare verso nord lasciando esposta la sua parte orientale a spifferi freddi che interesserebbero con pochi fenomeni solo le regioni meridionali, con particolare riferimento a quelle adriatiche naturalmente. Possibili cambiamenti in questo pattern bloccato potrebbero avvenire dall’azione della wave 2 e dall’azione di blocco dell’anticiclone russo visto in insorgenza verso la fine del mese.

Un isolamento del lobo canadese dal resto del VP ad opera della wave 2 potrebbe determinare quella frenata delle correnti zonali indispensabile per un nuovo cambio di pattern a sfondo decisamente freddo, così come, un’opposizione termica alle correnti occidentali da parte dell’anticiclone russo potrebbe determinare nuove possibili irruzioni artiche marittime sull’Europa. Insomma febbraio ancora molto incerto nel suo svolgimento, il VP debole e l’insorgere dell’anticiclone russo potrebbero definire un nuovo pattern, vedremo se più favorevole ad una fase davvero invernale per il Mediterraneo centrale, fra le uniche parti del nord emisfero ancora nemmeno minimamente toccate dal gelo invernale.