E’ da qualche giorno che seguiamo una pista che si sta sempre di più concretizzando nelle pieghe previsionali dei modelli. La primavera che fino a questo momento ha mostrato il suo lato perturbato e rimpinguato ampiamente molte zone del nostro paese delle precipitazioni così importanti per il bilancio idrologico generale, potrebbe nel corso della terza decade mostrarci i suoi lati più estremi, quello invernale, oppure il suo lato quasi estivo. Ma andiamo con ordine perchè, come sempre in questi casi, nulla è ancora definito.

Partiamo dal medio termine, che poi è lo snodo principale per il resto dell’evoluzione meteorologica. Secondo ECMWF-12 un’irruzione artico-continentale interesserà l’Europa centro-orientale fermandosi alle porte dell’Italia. Ma una nuova pulsazione artico marittima scivolerà sulla Spagna andando in cut-off e traslando verso est il nucleo freddo artico. Il proseguo sarebbe piùttosto caldo per il Mediterraneo centrale a causa della traslazione “bassa”, sull’Africa settentrionale, del cut-off iberico.

Per GFS-12 i cutoff iberico affonderebbe sul Sahara marocchino, permettendo all’azione artico continentale entrata in cut-off di interessare in moto retrogrado la Penisola italiana. Sarebbe il ritorno dell’inverno e del freddo con nevicate a quote medio basse sugli Appennini centro-meridionali. Il futuro poi è molto diverso tra GFS-12 ed ECMWF e qui entra in ballo il famoso split del vortice polare.

Bellissima questa media dei run di GFS-12 dove appare evidentissimo, come ormai registriamo da diversi giorni lo split del vortice polare, questa è una previsione a 10 giorni valida dunque per la domenica della Palme. Uno split che potrebbe determinare importanti effetti in troposfera con quella possibile irruzione polare tardiva sui cui ci soffermiamo ormai da qualche giorno.

Del tutto diverso il parere di ECMWF-12 che prevede invece un ricompattamento del vortice polare che determinerebbe le condizioni per una settimana di Pasqua calda e soleggiata con l’unico importante punto interrogativo ricadente sulla traiettoria della depressione africana, che alla fine dei conti, rimane probabilmente quella “farfalla impazzita” che potrebbe cambiare le sorti di questa primavera. Siamo dunque ad un bivio stagionale: caldo e sole o ritorno dell’inverno? Lo sapremo presto.