I modelli di oggi, a differenza di quello che dipingevano nelle emissioni di ieri, aumentano le probabilità che la seconda decade del mese sia caratterizzata da tempo stabile. Si concretizza infatti un pattern che ha contraddistinto tutta la fase invernale eccezionalmente calda che abbiamo appena concluso.

Dalle mappe riferite alla giornata di sabato prossimo 16 marzo, (la media di GFS-12 e l’ufficiale di ECMWF-12) appare del tutto evidente il ricompattamento del vortice polare e la formazione di una importante zona di bassa pressione in pieno Oceano Atlantico. Il connubio di queste due figure determina un canale di correnti calde a curvatura anticiclonica che probabilmente domineranno la scena d’Europa per tutta la prossima decade. Appare anche evidente sul Marocco la comparsa dell’anticiclone africano, che in alcuni run questa mattina pareva potersi spingere fin sulla “Manica” dando vita alla più precoce ed intensa ondata di caldo estivo della storia recente europea. Sembra, questa sera, ridimensionarsi alquanto questa possibilità. Appare invece ancora possibile una crisi del vortice polare in terza decade. Segnali sono visti questa sera dal modello ufficiale di GFS-12 a 300 ore, estremo long range, vediamolo solo titolo esplicativo.

Alta pressione polare e vortice polare disintegrato in diversi tronconi. Non andiamo oltre nella previsione perchè si tratta di una proiezione troppo lontana nel tempo, ma ci serve a sottolineare come questa possibilità si mantenga nel long range dei modelli anche questa sera. Insomma dopo tanta pioggia e tanta neve torna la stabilità avrà una durata di almeno una settimana e subirà un’interruzione quando il VP inizierà a scricchiolare sotto i colpi del final warming. Facciamo molta attenzione però. Viviamo tempi straordinari, a livello globale, l’anomalia calda sul nord emisfero non accenna ad esaurirsi, dunque non escludiamo che marzo possa mostrarci con inaudita precocità l’anticiclone africano.