Siamo stati testimoni di un inverno dominato dalle correnti atlantiche. Non abbiamo assistito ad alcuna irruzione continentale, a parte una effimera parentesi intorno al 20 gennaio, capace da sola, di determinare quasi dieci giorni di minime sotto lo zero sulle regioni padane. Per il resto l’inverno che se ne va è stato davvero avaro di dinamicità. Febbraio senza dubbio è stato il più dinamico dei tre mesi invernali e promette di concludersi con una terza decade che potrebbe essere la più movimentata di tutto l’inverno. Ma andiamo, come al solito, con ordine. Partiamo da quello che accadrà all’inizio della prossima settimana, quando uno strappo delle correnti atlantiche determinerà la formazione di una bassa pressione sul Mediterraneo centrale con l’occasione di nuove precipitazioni, soprattutto al centro-sud ed una diminuzione delle temperature.

La vera svolta però dovrebbe aversi intorno all’ultimo fine settimana di febbraio quando l’elevazione dell’alta pressione delle Azzorre verso nord potrebbe determinare la terza irruzione polare marittima della stagione. Al momento abbiamo due possibili evoluzioni una più meridiana ECMWF-12 e l’altra più nord-occidentale GFS-12. Entrambe perà sembrano potersi evolvere in un pattern ad omega con il blocco delle correnti atlantiche ed un corridoio di aria fredda con target principale il Mediterraneo centrale, stretto tra l’alta pressione delle Azzorre e quella Russa.

Tutto, come al solito dipenderà dal comportamento del ramo canadese del vortice polare che questa sera, sembra più incline ad affondare sugli USA orientali e non in pieno atlantico come si vedeva ieri. Attenzione perchè se dovesse innescarsi questo schema non potremmo escludere nel proseguo, all’inizio della primavera meteorologica, l’influenza delle masse d’aria fredda continentale che paiono poter contraddistinguere, con pesanti anomalie termiche negative, la fine del febbraio 2024 in zona siberiana. Vale la pena, a tal proposito, non solo notare il fortissimo anticiclone russo, presente nelle previsioni dei due principali modelli questa sera, ma anche la mappa delle anomalie riferite agli 850 Hpa di quota per il 25 febbraio. Insomma, la primavera, almeno nella sua parte iniziale potrebbe essere tutt’altro che mite.