La primavera è senz’altro, insieme all’autunno, il periodo dell’anno più dinamico, soprattutto ai suoi esordi. Non possiamo senz’altro dire che quest’anno la primavera stia deludendo le attese. Grandi quantitativi di precipitazioni stanno interessando soprattutto il centro nord, le Alpi, specie quelle di ponente, meno precipitazioni invece interessano il sud, questo a causa della disposizione delle correnti prevalenti in quota da sud-ovest. Ora dopo questo ennesimo fronte nord-atlantico che ha portato neve ancora sulle Alpi anche a quote basse su astigiano e alessandrino, tutto cambia, le correnti si disporranno dai quadranti meridionali a causa di un importante scambio meridiano.

Un’irruzione di aria polare marittima scenderà fin sulla Spagna dove, verrà posta fine all’ondata di caldo che negli ultimi giorni ha determinato temperature già di stampo estivo. Le conseguenze di questa irruzione determineranno l’evoluzione del tempo delle prossime feste. Nello specifico la graduale traslazione del vortice depressionario verso il Golfo di Biscaglia e dopo sulla Manica determinerà una Pasqua a due facce sull’Italia.

Maltempo e temperature autunnali al nord con nuove intense nevicate a Pasqua sulle Alpi e precipitazioni dapprima sul nord ovest, sempre a Pasqua e poi su Emilia-Romagna e Triveneto a Pasquetta. Il sud invece risentirà degli effetti delle intense correnti meridionali che saranno innescate dalla depressione atlantica. Temperature elevate a Pasqua e Pasquetta con temperature che potrebbero raggiungere i 25°C e localmente valori anche più alti su: Sicilia, Calabria, Lucania e Puglia, ma sarà un prefrontale molto veloce, entro martedi diminuzione delle temperature sensibile anche all’estremo sud. E il futuro? Il futuro del mese di aprile, almeno nella sua prima parte può essere facilmente riassunto da questa mappa della media dei run di GFS-12 riferita alle ore 12 del 6 aprile.

Due figure condizioneranno la prima parte del mese: il VP che appare piuttosto compatto in posizione normale sul Polo Nord geografico e la depressione d’Islanda, che, ad onor del vero, è stata la vera grande protagonista degli ultimi mesi. Con una configurazione climatica di questo tipo il Mediterraneo non potrà che avere correnti mediamente occidentali o sud occidentali, con temperature più alte del normale e precipitazioni più diffuse sulle regioni tirreniche ed al nord. Naturalmente basterebbe davvero poco perchè anche il Mediterraneo centrale possa subire, scambi di tipo meridiano, ma, proprio la presenza costante della depressione islandese non lo permetterà. Siamo infatti di fronte ad una reiterazione delle anomalie bariche che non accenna ad esaurirsi neanche nel mese di aprile. Ci aspettiamo dunque ancora piogge al nord ed ancora temperature miti…quanto durerà questo stato di cose? Difficile a dirsi, saremo comunque qui a raccontarlo quotidianamente.