Ieri abbiamo scritto della possibilità che nel lungo termine il VP si ricompattasse determinando una ripresa delle correnti zonali, dopo la sfuriata atlantica della prossima settimana. Un “flusso zonale alto” contraddisitinto dall’anticiclone sul Mediterraneo. Oggi i modelli, pur confermando, a grandi linee, la ripresa del flusso zonale in terza decade, lasciano intravvedere delle interessanti varianti sul tema, ed in generale. un comportamento della troposfera piuttosto dinamico. Ma andiamo con ordine: intanto è confermata per l’inizio della prossima settimana l’irruzione polare marittima , con precipitazioni soprattuto sul medio adriatico, con neve in Appennino, ed al sud Italia. Come possiamo vedere dalla seguente mappa delle anomalie termiche a 850 Hpa per le giornate di martedi e mercoledi prossimi, il gelo si posizionerà proprio appena al di là del Brennero, dove l’irruzione polare sarà di tutto rispetto con anomalie che raggiungeranno valori di -12°C su Isole Britanniche e Penisola Scandinava, ma saranno dell’ordine di -8°C, -10°C subito al di là delle Alpi. In Italia si risentirà del freddo solo al nord con anomalie che non supereranno i -4°C; -6°C e freddo, che in quota, non durerà più di 36 ore, subito scalzato dall’arrivo della prima perturbazione atlantica dove ,nella serata di mercoledi non possiamo escludere neve al piano o mista in veloce passaggio a pioggia a nord del PO.

In seguito una nuova onda depressionaria atlantica pare essere diretta sull’Italia nel prossimo weekend, e qui iniziano ad esserci delle interessanti novità, infatti, rispetto a ieri, le velocità zonali sembrano essere state riviste al ribasso da tutti i modelli tranne che da GFS-12 permettendo, al passaggio della perturbazione atlantica del prossimo fine-settimana, una ondulazione più marcata del getto con una discreta irruzione artica continentale. Vediamo qui di seguito le mappe per sabato prossimo di GFS-12 ed ECMWF, guardate le differenze.

GFS vede un ricompattamento del VP ma molto più a est rispetto al run di ieri, viene infatti confermata l’azione di blocco dell’alta pressione nord-americana di cui parlavamo ieri, con un getto comunque meno “teso” rispetto a ieri.

ECMWF-12 invece vede un ricompattamento molto meno evidente, un’azione di blocco dell’anticiclone nord americano, ed un’ondulazione più marcata del getto ed un’irruzione artico continentale sul Mediterraneo centrale. Attenzione poi all’ultimo pannello di ECMWF-12 che vi proponiamo solo perchè intravvediamo l’ennesimo disturbo stratosferico, previsto per il 17 gennaio propagarsi in troposfera con una bilobazione del VP prossimo allo split ed una wave 2 che questa volta sembrerebbe essere più attiva e pronta a dirigere verso il Mediterraneo una importante avvezione fredda continentale.


Nuova bilobazione del VP stratosferico a 10 Hpa prevista per il 17 gennaio.

Insomma gennaio, a dispetto delle previsioni di qualcuno, appare molto più dinamico di quello che si paventava, con l’inverno che potrebbe ancora sfoderare il suo lato più freddo.