Questa sera aumentano le probabilità che si realizzi finalmente, dopo svariati tentativi falliti, un convinto blocco atlantico per l’ultima decade del mese. Un blocco atlantico che potrebbe rendere l’ultima parte del mese la più fredda dell’inverno. Siamo, come al solito, legati a quello che accadrà in zona polare, dove questa sera abbiamo due visioni del tutto diverse tra GFS-12 ICON-12 da una parte e gli altri modelli dall’altra. I primi che vedono un VP seppur disturbato, capace di mantenere compattezza e di chiudere l’inverno meteorologico garantendo tempo mite sul Mediterraneo, e dall’altra GEM-12 ECMWF-12 e UKMO-12 che vedono chiaramente le basi per l’affermarsi del succitato blocco atlantico. Vediamo qui di seguito le mappe di GFS-12 (la media), ECMWF-12 e GEM-12 alle 192 ore valide cioè per il 19 febbraio prossimo, la vera chiave di volta per la fine dell’ultimo mese invernale, l’ultima possibilità di vedere un peggioramento dalle caratteristiche davvero fredde in Europa.

La media di GFS-12 vede il vortice polare in procinto di “splittare” a causa di un’alta pressione polare. Il vortice canadese isolato dal resto del VP si “arriccia” facendo partire un blocco alle correnti atlantiche, ma la sua posizione rischierebbe di dirigere l’anticiclone delle Azzorre troppo a ridosso del Mediterraneo con una possibile irruzione fredda sull’est europeo. Senza contare che il run ufficiale, isolato dalla media, vede, come dicevamo, un VP compatto impedire qualsivoglia velleità invernale non solo per il Mediterraneo ma per tutta l’Europa.

Il modello canadese vede lo split del vortice polare, per l’azione della stessa alta polare vista dal modello americano, con il VP canadese che si “arriccia” in posizione simile a quella di GFS-12 con la formazione di un potente blocco atlantico che determinerebbe un’azione molto fredda con target principale l’est europeo, ma con l’entrata franca dell’anticiclone russo con tutte le conseguenze del caso…

ECMWF vede un blocco atlantico più occidentale con la possibilità di un’irruzione artico continentale di tutto rispetto con una massa gelida sull’isola di Carelia pronta a scendere verso le regioni baltiche e scandinave. Insomma, questa sera aumentano le probabilità di vedere una terza decade con il gelo vicino all’Europa. I prossimi giorni saranno decisivi per capire se sarà l’ultima illusione di questo deludente inverno o qualcosa di più.