La notizia più importante che dobbiamo dare oggi è che lo split che in queste ore destabilizza il Vp con la separazione dei centri di vorticità in due parti distinte, in America ed in Russia, non avrà vita lunga, nel corso delle prossime 72 ore un nuovo raffreddamento della alta stratosfera ne determinerà un ricompattamento entro le successive 168 ore determinando la conclusione di fatto di questa prima fase di destabilizzazione del VP strato-troposferico. Le conseguenze di questa prevista ripartenza del VP sarà la riattivazione repentina del flusso oceanico che impedirà alla struttura altopressoria che oggi si eleva verso la Scandinavia di continuare a bloccare le correnti oceaniche con la contemporanea discesa di correnti fredde continentali , che invece determineranno gran gelo su tutta l’Europa orientale, dove l’inverno in questi prossimi giorni sarà duro.

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In questa carta prevista per sabato prossimo appare evidente il lago gelido ad est con la -10°C al suolo quasi fino a Belgrado.

Per l’Europa occidentale invece il ricompattamento del VP determinerà, come si diceva, una nuova spinta delle correnti oceaniche che farà collassare la struttura altopressoria verso i paralleli, con una conseguente stabilizzazione del tempo che rimarrà freddo per infiltrazioni continentali che determineranno gelate estese sulle pianure del nord fino alla fine settimana.

Quindi tramontano per il momento le prospettive di un cospicuo raffreddamento sull’Europa centrale, ma non definitivamente. Infatti se è vero che il VP si ricompatterà è anche vero che non appare al momento presumibile una ripresa delle correnti zonali in grande stile. Infatti lo sprofondamento sugli States del VP oltre a portare la prima grande ondata di gelo su Canada ed USA determinerà l’attivazione di una corrente subtropicale che potrebbe, come oggi vedono alcuni modelli, determinare l’attivazione di una tenace depressione africana che spostandosi lentamente verso nord potrebbe interagire con l’aria continentale dell’Europa orientale generando possibili nevicate in pianura segnatamente sul nord ovest italiano. Questa è naturalmente ancora una ipotesi ma dalla lettura dei modelli di questa mattina appare non tanto peregrina e da monitorare. Concludiamo con l’analisi delle temperature del VP. Nei prossimi giorni, come detto, assisteremo ad uno stratcooling che pare possa essere intenso ma temporaneo, infatti già si possono intravvedere all’orizzonte nuovi riscaldamenti dell’alta troposfera che ne potrebbero determinare una nuova crisi intorno a fine anno. Dunque l’inverno continuerà a mostrare sull’Europa centro-occidentale la sua faccia stabile anche se in media termica, monitoriamo la situazione però, perché le variabili in gioco sono molte e le mutazioni degli scenari ancora imprevedibili.