Salve amici, stiamo vivendo gli ultimi giorni del condizionamento stratosferico che ha determinato la lunga ondata di gelo e neve che ha interessato il nostro paese ormai dallo scorso 5 gennaio. Dopo la attuale irruzione di aria continentale richiamata dal minimo formatosi sul Tirreno a seguito dell’irruzione di aria polare marittima dello scorso fine settimana, il vortice polare nel suo ramo canadese subirà un’accelerazione determinando la rotazione verso i paralleli dell’anticiclone delle Azzorre con conseguente recisione dell’alimentazione fredda dell’attuale depressione che dunque inizierà a muoversi dapprima verso il Marocco per poi tornare indietro di nuovo verso il centro del mediterraneo. Ciò potrebbe determinare una nevicata da addolcimento su tutto il Nord Italia per il weekend.

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Evidente il flusso basso mediterraneo che trasporterebbe di nuovo vero l’italia il cutoff mediterraneo che si formerà tra 24-48 ore. Questa previsione è valida per venerdi.

Dopodichè il Vortice polare andrà incontro probabilmente ad un ricompattamento in zona siberiana con possibile fase più stabile rispetto al periodo appena trascorso. Va detto che il flusso basso mediterraneo insieme a nuove pulsazioni della wave2 non escludono ancora periodi instabili, ma senza dubbio non dell’entità appena vista sul nostro paese. Il tutto continuerà fino alla fine del mese quando un nuovo warming in stratosfera tenderà ancora una volta a destabilizzare il VP con un mese di febbraio che potrebbe registrare nuovi possibili attacchi gelidi verso il cuore dell’Europa, anche perchè, i nuvoi massimi di vorticità si dovrebbero disporre in zona siberiana, come detto, cosa che potrebbe penalizzare particolarmente l’Europa in caso di destabilizzazione del VP. Vediamo dunque qualche carta per spiegare nel dettaglio il ragionamento.

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la carta sovrastante individua il nuovo warming che subirà il VP per il giorno 26 gennaio, questa volta il riscaldamento sembrerebbe più avvolgente come vedremo nella prossima immagine.

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Notare la nuova deformazione del VP con warming che si amplia e approfondisce sia a destra che a sinistra del VP. Come detto in altri articoli, non sembrano questi warming capaci di rompere il vortice, ma solo di deformarlo con dunque possibili nuove irruzioni artiche continentali ma non con retrogressioni gelide tipo quelle del 2012.

In bassa troposfera, fino a fine mese possibili temporanei blocchi atlantici determinati dalla wave 2, ma in un contesto di vortice polare forte, quindi grande dinamicità ma difficile che si abbiano altri episodi di freddo come quelli visti in precedenza. Naturalmente la possibilità che cavi d’oda più o meno esasperati entrino nel Mediterraneo potrebbe favorire neve in pianura per le regioni nordoccidentali italiane che con questo tipo di circolazioni vengono maggiormente penalizzate. Dunque, l’inverno continua ma per nuovi attacchi gelidi come questo che si va ad esaurire dovremo attendere febbraio.