L’inverno 2022-23 sarà ricordato come: l’inverno del caldo Natale, del gennaio dei cicloni mediterranei e del febbraio dai due volti: quello freddo e secco al nord con le abbondanti nevicate dell’Appennino centro-meridionale, con particolare riferimento alla Calabria ed alla Sicilia, e quello caldo e secco che si chiuderà proprio nel weekend con una repentina discesa di aria artico-continentale che promette di dispensare neve a quote basse anche al nord. Ma vediamo nello specifico cosa dicono i modelli, i principali, questa sera.

Appare ormai definito l’assetto meteo previsto per domenica. Un nucleo di aria artico continentale si addosserà al nord delle Alpi pronta ad irrompere sia dalla valle del Rodano che da quella di Bora. In tutti i modelli va a formarsi un minimo sul Golfo ligure in estensione verso il Golfo di Trieste. Solo per ECMWF il minimo sarebbe più meridionale. Sarà proprio la posizione del minimo a determinare le precipitazioni e le possibili nevicate, che, questa volta potrebbero colpire anche il nord. Più possibilità appaiono avere le zone a sud del Po, soprattutto per ECMWF ed in particolare Emilia e Veneto. L’unico grande interrogativo sarà la quota neve, che potrebbe aggirarsi attorno ai 200-300 m, in assenza di cuscino gelido e con temperature di partenza molto alte. Per il proseguo appare sempre più probabile una persistenza delle condizioni di instabilità con nuove occasioni per nevicate anche nei primi giorni della prossima settimana, sempre al nord, in attesa di valutare l’entità degli effetti dell’ultimo warming stratosferico che potrebbe determinare per la prima decade di marzo una importante irruzione artica. Insomma l’inverno meteorologico ci saluta ma, di fatto il tempo in Italia, soprattutto al nord, promette di riservarci la fase più fredda ed instabile di tutta la stagione.