Primo pensiero, un rapido recupero delle attuali condizioni sull’Oceano Pacifico. La temperatura superficiale marina nella zona Nino3.4 nel Pacifico centrale è stata circa di 0,1°C più fredda rispetto alla media di lungo termine giugno-agosto, esattamente nella regione neutrale. L’atmosfera ha riflesso le condizioni di neutralità registrate durante l’estate, con venti sull’equatore pacifico né particolarmente rinforzati od indeboliti, ed un quadro in media sia per quanto riguarda la nuvolosità e la piovosità.

Mentre condizioni prevalenti di neutralità si sono registrate durante l’estate meteorologica, noi iniziamo a vedere qualche indicatore durante il corso di agosto che un cambiamento potrebbe essere imminente. Il primo di questi è il trend di abbassamento delle anomalie termiche sulla superficie marina del Pacifico centrale da luglio ad agosto, con la media di agosto nella zona Nino3.4 di circa -0,4°C rispetto alla norma.

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Anomalie termiche superficiali  marine globali

 

 

 

Venti e onde

Uno dei molti fattori ambientali che monitoriamo attentamente è la temperatura del Pacifico tropicale al di sotto della superficie oceanica. In tutto il corso di entrambi i mesi, le aree di acqua più fredda o più calda possono crescere o muoversi a di sotto della superficie del Pacifico da ovest verso est lungo l’equatore. Queste gocce (spesso in forma di onde oceaniche di Kelvin) spesso risalgono verso la superficie verso l’Oceano Pacifico orientale, dandoci così una proiezione di come le temperature superficiali possono cambiare nell’immediato futuro.

Ciò è appena accaduto cioè durante il mese di agosto, un’area di acque più fredde del normale si sono sviluppate intorno ai 50-150 metri al di sotto della superficie del Pacifico.

Le onde di Kelvin sottosuperficiali sono innescate dai cambiamenti di vento sulla superficie. Gli alisei normalmente spirano da est verso ovest lungo la superficie del pacifico equatoriale, conservando acqua superficiale più calda intrappolata lungo la superficie del Pacifico occidentale. Se i venti si indeboliscono o si rafforzano, essi possono talvolta- ma non sempre; questo è un sistema complesso- dare origine alle onde di Kelvin. Nel caso di insorgenza di onde di Kelvin, come è avvenuto nell’ultimo mese, i venti lungo il Pacifico equatoriale si sono rinforzati, premendo fortemente sulle acque superficiali permettendo alle acque più fredde di risalire dall’Oceano profondo.

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Dall’autunno del 2016, complessivamente il quadro dei venti ha mostrato un andamento leggermente al di sopra della media della forza degli alisei nel pacifico occidentale e centrale, con una breve interruzione durante l’aprile del 2017. Questo pattern è tipico di una debole condizione di La Nina, a dispetto della mancanza di acque superficiali fredde,  ed è una delle regioni che non hanno permesso di avere una migliore affidabilità nella passata primavera sulle previsioni modernistiche per il Nino

Durante la seconda metà di luglio, gli alisei hanno soffiato leggermente più forte sulla metà occidentale del Pacifico, probabilmente aiutando questa attuale forma di onda di Kelvin. La complessità del sistema oceano-atmosfera, dove i cambiamenti in uno dei feed back nell’altro, significano che è difficile determinare la causa di un rinforzo degli alisei. Io concordo con Steve Baxter, uno dei nostri esperti di MJO qui nel Centro di Previsione Climatica. Egli dice che gli alisei più forti durante luglio sono stati probabilmente determinato da un breve insorgenza della MJO, ma i segnali non erano cosi chiari.

Modelli

L’altro maggiore fattore che portano i previsori a concordare che le condizioni siano favorevoli ad uno sviluppo di condizioni di El Nino o La Nina all’interno dei prossimi sei mesi, sono le previsioni dei modelli informatici.

I modelli ensemble del NMME (Multi-Modello Ensemble  Nord Americano) prevedono che La Nina si svilupperà questo autunno, e continuerà durante l’inverno. Gli inverni con l’insorgenza di La Nina non sono rari, e sono occorsi in media ogni cinque anni dal 1950, recentemente nel 2010-2011 e nel 2011-2012.

Stiamo dando credito alle previsioni dei modelli perché ci sono delle evidenze fisiche a loro supporto e perché le previsioni  delle temperature superficiali marine del Nino3.4 di Settembre sono state storicamente piuttosto accurate.

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Previsioni Enso-settembre

Michelle ha analizzato 36 anni di previsioni del NMME, ed ha trovato che le previsioni di settembre per novembre di delle temperature superficiali Nino3.4 hanno una forte relazione con cosa accade realmente (0,96 correlazione, dove 1 significa l’esattezza assoluta). Così anche se essi non sono perfetti- se essi lo fossero, tutte le linee colorate sarebbero esattamente sulla linea diagonale-sono comunque solitamente realistici.

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Correlazione tra previsioni dei modelli e realtà dal 1982

Conclusioni

In breve, i revisori pensano che la superficie marina del Nino3.4 continuerà a raffreddarsi, e l’atmosfera continuerà a rispondere con un rinforzo della circolazione di Walker- caratteristica di condizioni di La Nina. Mentre le probabilità di La Nina hanno la prevalenza nelle previsioni attuali, le probabilità che si verifichino condizioni di La Nina per il prossimo inverno sono solo del 60%. I previsori climatici prenderanno in considerazione ciò quando svilupperanno le previsioni per il prossimo inverno, che sarà elaborato in ottobre.