Abbiamo previsto ieri che l’inverno avrebbe subito una interruzione su vasta scala nella prossima settimana, tutto ciò a causa del ricompattamento del VP come vedremo nelle successive immagini riferite alla bassa stratosfera.

Evidenti due elementi: il ricompattamento del VP con il riassorbimento del lobo siberiano e lo stazionamento in zona canadese del lobo polare preesistenze. Tutto ciò avrà come risultato la ripartenza del flusso atlantico che almeno per la prossima settimana, impedirà scambi meridiani e determinerà l’interruzione della fase di instabilità polare che aveva determinato effetti più evidenti sull’est europeo. Nel proseguo del mese si determinerà, come vedremo un ricompattamento sempre più marcato del VP che sposterà il suo centro sulla Penisola scandinava come vedremo nelle prossime immagini.gfs_z100_nh_f192

Due elementi evidenti in questa immagine: il flusso atlantico ancora attivo sull’Europa a causa dello stazionamento in zona canadese di un lobo del VP determinato dall’azione di una rimonta altopressoria nel midwest nordamericano. Il secondo elemento è lo spostamento, come dicevamo, del VP in zona scandinava. Il VP appare comunque ancora instabile, ed un nuovo riscaldamento stratosferico previsto per il giorno 20 potrebbe determinare nuove importanti destabilizzazioni.

gfs_t10_nh_f240
Nuovo riscaldamento stratosferico in zona siberiana

Va detto, che l’assenza della wave 3, alta pressione in zona russa non ha permesso fino ad ora che il VP potesse invadere francamente l’Europa permettendo alle destabilizzazioni del VP di prediligere la via siberiana per le bilobazioni e i temporanei split di questo inverno, se lo schema dovesse rimanere questo, probabilmente anche le nuove destabilizzazioni possibili per fine mese non daranno effetti importanti per il “vecchio continente” che rimarrà ancora ai margini dei possibili scambi meridiani a meno di una potente azione della wave 2. Vedremo, per il momento, appare chiara una stasi dell’inverno in Europa.

gfs_z100_nh_f240
Unica possibile variazione sul pattern appena descritto potrebbe arrivare da una irruzione artico continentale favorita dai centri di vorticità concentrati sulla Scandinavia e dalla ripartenza della wave2.