Il prossimo 23 settembre alle ore 9,50, si registrerà l’equinozio d’autunno. Molti pensano che con questo termine si intenda il giorno in cui le ore di luce equivalgono le ore di buio, in realtà non è così. La data del 23 settembre e la relativa ora delle 9,50 indicano invece la particolare posizione del sole, che in questa data, sono perpendicolari all’asse terrestre. In realtà pensare che esso equivalga a dire che le ore di luce sono uguali a quelle di buio, in questa data, è erroneo, infatti, l’eguaglianza tra le ore di luce e quelle di buio, è variabile rispetto alla latitudine e, comunque non avviene il 23 settembre. Per esempio, nelle città italiane, l’equinozio reale, intendendo l’equinozio nella sua accezione letterale, avverrà più tardi e precisamente andando da nord verso sud:

Il 25 settembre a: Bolzano, Milano, Bologna

Il 26 settembre a: Roma, Taranto, Agrigento, Ragusa

A queste differenti giornate per l’arrivo dell’equinozio è legato il particolare andamento dell’illuminazione sulle città italiane dipendente dalla latitudine. Infatti non tutti sanno che d’estate sono maggiori le ore di luce sulle regioni del nord Italia rispetto a quelle del sud, situazione che si invertirà specularmente durante i mesi invernali. basti pensare infatti che nel giorno del solstizio a Bolzano le ore di luce sono: 15 ore, 49 minuti e 27secondi, a Bologna sono: 15 ore, 33 minuti, 9 secondi, a Roma: 15 ore 13 minuti e 52 secondi, a Ragusa: 14 ore 41 minuti 54 secondi, con un gap tra la città più a nord e quella più a sud di oltre un’ora. Ciò determina una variazione delle ore di luce nel tempo più accentuata andando da nord verso sud. Pensate infatti che a Bolzano il 6 settembre c’erano ancora 13 ore 4 minuti e 43 secondi di luce, mentre a Ragusa ne avevamo già 12 ore 47 minuti e 35 secondi, ciò significa che al sud il passaggio all’autunno, dal punto di vista della illuminazione, avviene più gradualmente rispetto al nord. La cosa poi è straordinariamente evidente se ci spostiamo in nord Europa, dove per esempio, a Tromso si perdono 2 ore e 42 minuti in soli 19 giorni, contrariamente a Il Cairo dove l’equinozio si raggiungerà solo il 27 settembre e rispetto al 6 settembre si perderanno solo 38 minuti circa.

Insomma tante curiosità per un fenomeno celeste spesso snobbato ma che, in realtà, segna il nostro tempo, le nostre abitudini, il nostro equilibrio sonno-veglia, molto più di quanto possiamo solo immaginare. Buon autunno a tutti, insomma, anche se per qualche giorno ancora la luce prevarrà sul buio.