Viviamo in queste ore gli effetti di una prima irruzione polare marittima che nel corso del weekend porterà piogge, nevicate oltre gli 800m al centro Italia e un generale raffreddamento del clima, che tornerà ad essere sulle medie stagionali. Si chiude così un febbraio molto caldo, caratterizzato dall’invadenza del ramo canadese del vortice polare che, oltre a riportare precipitazioni degne di nota al nord, ha determinato un ritorno delle grandi anomalie termiche su tutto il paese. Vediamo ora come si prennuncia la fine di questo mese e l’inizio della primavera meteorologica guardando le mappe della bassa stratosfera.

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Questa immagine, riferita alla previsione della bassa stratosfera per il 28 di febbraio, indica gli effetti molto evidenti dello stratwarming subito in queste ore dal VP, che come vediamo si triloba determinando una nuova irruzione polare marittima sulle regioni nord-occidentali europee, l’Italia in questa fase risentirà di una risposta libecciale.

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Il primo marzo tutta la struttura trasla velocemente verso oriente con un possibile interessamento marginale dell’Italia da parte dell’afflusso freddo polare.

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2 marzo, l’irruzione polare marittima si sposta verso i balcani, sull’Italia si approssima una rimonta anticiclonica. Notare come il VP abbia un suo importante lobo freddo sulla Scandinavia.

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3 marzo, Italia divisa in due: a sud anticiclone, a nord flusso zonale oceanico, possibile forte rialzo termico sulle regioni settentrionali a causa del foen e del favonio.gfs_z100_nh_f240.png

5 marzo, possibile nuova irruzione artico marittima sull’Italia a causa della ripartenza della wave 2 e del lobo scandinavo ancora attivo. Insomma, la primavera parte dinamica con possibili scambi meridiani in un contesto comunque inizialmente mite.