Andiamo dicendo da settimane che l’inizio anomalo di questo inverno 2022-23 non avrebbe dovuto ingannarci sulla sua possibile dinamicità e sui suoi possibili risvolti anche molto freddi. Iniziamo proprio in questi giorni e proprio attraverso l’osservazione di quei modelli matematici che, fino a qualche giorno fa, dipingevano un proseguo dell’inverno piatto, a intravvedere un cambio deciso di pattern che potrebbe delineare un crescendo perturbato e freddo anche per l’Europa. Ma andiamo con ordine, partendo, come al solito, dalla stratosfera: qui di seguito mostreremo alcune carte, alle varie quote, dell’andamento barico e termico.

Come potete osservare, intorno al 22 del mese a 10 Hpa, si forma in zona siberiana, un potente riscaldamento con temperature che addirittura si avvicinerebbero agli 0°C, stratwarming, in propagazione verso il basso nei giorni successivi con una separazione del VP a 30 Hpa il 23 gennaio con una separazione ormai nettissima del VP a 100 Hpa. Inutile dire che ciò significherebbe l’isolamento due due nuclei di vorticità: uno sul Canada e l’altro sulla Siberia, con la reale possibilità che quest’ultimo vada in retrogressione sull’Europa. Attenzione, non parliamo di freddo, quello lo avremo, ed avremo probabilmente precipitazioni abbondanti e nevicate su Alpi ed Appennini a più riprese nei prossimi dieci giorni. Parliamo di una possibile irruzione di gelo siberiano intorno alla fine del mese. Una irruzione che potrebbe determinarsi in Europa e interessare anche l’Italia. Naturalmente tutto è legato alla disposizione dei principali nuclei nei quali si romperebbe il VP: solo se il lobo canadese si arricciasse su sè stesso potrebbe determinare quell’elevazione dell’anticiclone delle Azzorre che determinerebbe le premesse per una retrogressione del lobo siberiano. Sono dinamiche molto rare che, non a caso si verificano in media ogni 5-6 anni. L’ultima volta abbiamo assistito a qualcosa del genere nel 2018, prima ancora nel 2012, ed ancora prima nel 2006, nel 2001, nel 1996, come vedete la ricorsività dei fenomeni è sempre di 5-6 anni, ora siamo nel 2023 esattamente a 5 anni dall’ultimo episodio, quello del febbraio-marzo 2018…di per sè la cabala non serve a molto, solo nei prossimi giorni potremo capirne qualcosa di più e vedere se l’inverno 2022-23 sarà davvero un crescendo. Le premesse ci sono.