Possiamo senz’altro dire che, con l’irruzione di aria polare marittima che ha interessato l’Europa centro-occidentale nella seconda parte di gennaio, l’inverno abbia fatto il suo ingresso sul suolo europeo, un ingresso vistoso più sotto il livello precipitativo, a causa dei cicloni mediterranei ad esso annessi, che dal punto di vista termico. Infatti, come vedremo, lievi sono state le anomalie termiche negative registrate nella settimana durante la quale l’irruzione polare marittima ha imperversato sul Mediterraneo centro-occidentale, ma grandi sono stati gli effetti a livello di accumuli, nevosi oltre i 700-800 m su tutto l’Appennino. Nel complesso dunque, anche nel mese di gennaio è continuata l’inerzia calda del 2022 ed anche nel primo mese del nuovo anno, probabilmente, dovremo registrare in Italia, anomalie termiche positive. E’ senza dubbio andata peggio sui Balcani ed est europeo dove i venti meridionali attivati dal cutoff italico hanno determinato pesanti anomalie termiche positive che hanno portato il mese di gennaio ad essere tra i più caldi di sempre. Ma andiamo con ordine presentando dapprima la mappa delle anomalie dei geopotenziali a 500 Hpa sul nord Emisfero e sull’Europa.

Evidente un cordone di basse pressioni ad ovest del continente americano, con le alte pressioni in posizione decisamente anomala sul comparto polare. Un VP decisamente sbilanciato, ma lontanissimo, nei suoi massimi di vorticità dall’Europa che, riesce, nella sua parte centro-occidentale, comunque ad ottenere il suo inverno proprio a causa di uno strappo improvviso del flusso atlantico con la discesa di un pezzetto, isolato dal “grosso” del VP, del vortice polare canadese in isolamento sul Mediterraneo.

Ecco gli effetti dello “strappo” e del lungo vagare di quell’aria fredda in quota dentro un bacino “tiepido” com’era il Mediterraneo ancora il 17 di gennaio. Grandi precipitazioni e lievi anomalie termiche negative al suolo.

Evidente il segno lasciato dal cutoff con un cuore gelido in quota (5000 m) inferiore alla norma di oltre 6°C e, speculare in stratosfera un riscaldamento a 100 Hpa visibile fino a 50 Hpa, segno delle ingenti masse d’aria calda in sollevamento forzato a causa del riversamento dell’aria fredda in quota. Probabilmente abbiamo potuto osservare una dinamica molto più vicina a quella di taluni temporali di fine primavera che di quella di una depressione invernale. Elementi che ci devono far riflettere molto. Concludiamo infine con la mappa delle anomalie al suolo per gennaio, come dicevamo continua la fase calda, anche se attenuata.

Anomalie termiche mese di gennaio-tendenza

Anomalie comprese tra 1 e 2 gradi sopra la media in Italia con punte di oltre 8°C in Romania.