Salve amici. Spesso si abusa del termine colpo di coda dell’inverno per definire semplici ritorni alla normalità climatica dopo periodi sopramedia. In effetti in questo articolo vogliamo scandagliare non questa possibilità ormai assodata per la fine del mese, ma le reali possibilità che condizioni di crudo inverno possano ripresentarsi sull’Italia nel mese di marzo. Non sono rari casi di questo genere. Senza andare a scomodare gli annali meteorologici, nel recente passato abbiamo registrato dei mesi di marzo con queste caratteristiche nel 2010, quando l’11 di marzo Bologna subì una pesante nevicata con chiusura delle scuole, nel 2005 quando una imponente discesa artico-continentale con susseguente entrata nord atlantica determinò una pesantissima nevicata sul tutto il nord del paese, o nel 1987 quando un nucleo di aria artico continentale sprofondò sui balcani determinando la più intensa fase di gelo che il basso Adriatico ricordi negli ultimi quarant’anni. Ho citato, naturalmente solo alcuni episodi tra i frequenti dove il mese di marzo ha saputo essere a tutti gli effetti invernale pur essendo il primo mese della primavera meteorologica. Ma, il mese di marzo del 2017 come sarà? Possiamo aspettarci un vero e proprio colpo di coda invernale? A mio parere ci sono tutte le premesse e ve lo mostrerò nel dettaglio. Come anticipato ieri andiamo incontro ad un notevole episodio di MAJOR WARMING con split del VP a 10 Hpa che nelle previsioni di oggi inizia a esprimersi anche in bassa stratosfera come vedremo nel dettaglio. Partiamo però dapprima con le mappe che mostrano l’arrivo del Major warming.

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A 120 ore il repentino ed imponente riscaldamento sulla siberia si insinua all’interno della struttura del vortice polare.

 

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a 216 ore, 26 febbraio, il Vp è già diviso in due parti con la seconda che irrompe sull’Europa.

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Il Major warming persiste anche per il giorno 27 febbraio con il VP che ormai è diviso in due parti da una imponente area anticiclonica polare. Queste dinamiche sono rare, va detto, e provocano di solito enormi e repentine conseguenze in troposfera. Attenzione queste  dinamiche, non sono ancora visibili sui modelli di previsione per cui le irruzioni polari marittime che contraddistingueranno la fine del mese non saranno figlie di questa dinamica che, invece, come vedremo, potrebbe determinare l’arrivo di una irruzione artico continentale come quelle che contraddistinsero i mesi di marzo del 2005 del 1987, quindi veri “colpi di coda” invernali. Ma vediamo tutto ciò con una mappa della bassa stratosfera riferita al 27 febbraio.

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In questa immagine, un occhio attento può intravvedere l’allungamento del VP, bilobazione, ed immaginare il secondo passo di questa evoluzione: formazione di una zona di alta pressione in mezzo al vortice polare con conseguente split della struttura. Attenzione, perchè la porzione a sud del VP sprofonderebbe proprio sull’Europa con conseguenze importanti per il mese di marzo. Dunque, arrivano altre conferme oggi dalla stratosfera: colpo di coda invernale a marzo possibile.